Scene iconiche con il caffè: quando il cinema incontra l’aroma

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Il caffè è una delle più amate bevande al mondo e non c’è praticamente Paese che non ne faccia grande uso, secondo i propri gusti e le proprie tradizioni: in passato è stata definita dalla Chiesa “bevanda del diavolo” per i suoi effetti particolarmente eccitanti ed energizzanti, mentre oggi è il simbolo della convivialità e dei momenti di puro relax nel corso della giornata.

Le sue origini sono antiche e in molti affermano che la prima pianta di caffè sia stata scoperta in Etiopia, nella regione di Kaffa, per poi essere esportata in Egitto, in Arabia e nello Yemen.

Saranno poi i turchi a importare il caffè in Europa, dove nacquero le prime botteghe del caffè, a Venezia nel 1645.

Il caffè, con il suo profumo inebriante e il suo caratteristico sapore, è la sveglia del mattino, la pausa dal lavoro o la conclusione di una serata tra amici: è una bevanda universalmente apprezzata anche per i suoi numerosi benefici che agiscono sul fisico ma anche sulla mente.

Il caffè e il cinema: un legame indissolubile

Il caffè è protagonista delle vite reali ma anche del mondo dell’arte, con quadri famosi dove è protagonista come “La coppia seduta al caffè” di Manet e “La fine della colazione” di Renoir.

Anche il grande schermo ha tante volte omaggiato il caffè, spesso protagonista di scene che hanno fatto la storia del cinema, italiano e internazionale.

Certamente quando si parla di caffè, non si può non andare con la mente alla commedia teatrale, con tanto di trasposizione sul piccolo schermo di Eduardo De Filippo dal nome Questi fantasmi: risale al 1945 e si rivela una vera e propria ode al caffè, con tanto di minuziosa e simpatica descrizione della preparazione corretta del caffè da parte del grande attore napoletano che, con questa rappresentazione, dichiara il suo amore viscerale per il caffè.

Come non ricordare Robert De Niro e Al Pacino nel film Heat del regista Michael Mann, uscito nelle sale nel 1995: la scena che vede i due grandi attori recitare per la prima volta insieme li riprende, con ben tre telecamere puntate su di loro, mentre impersonano un ladro e un investigatore che filosofeggiano sulla morale dell’uno e dell’altro davanti a una tazza di caffè.

Leggendaria è poi l’immagine di Noodles, interpretato sempre da Robert De Niro in C’era una volta in America, di Sergio Leone: il protagonista, in procinto a bere il suo caffè, riflette sulla New York prima e dopo il proibizionismo, per poi regalarsi qualche momento di riflessione in un suggestivo silenzio, interrotto solo dal rumore del cucchiaino girato nella tazzina di ceramica.

Pulp fiction è uno dei film cult del cinema, girato dal grande regista Quentin Tarantino, il quale impersona anche il personaggio di Jimmie Dimmick: anche in questa celebre pellicola è la tazza del caffè a riunire alcuni dei protagonisti del film, interpretati da Samuel L.Jakson e da John Travolta, mentre discutono sul migliore nascondiglio per un cadavere, senza mancare di tessere le lodi di quella che è considerata la bevanda più amata al mondo.

Il caffè nel cinema, tra pellicole romantiche e altre fantastiche

Chi non ha mai sognato di vestire i panni di Holly Golightly nel film di successo Colazione da Tiffany? Ebbene proprio all’inizio di questo capolavoro del cinema americano degli anni 60, girato da Blake Edwards, la ragazza, interpretata da Audrey Hepburn, si ferma davanti alla vetrina della famigerata gioielleria Tiffany, a New York, sorseggiando un caffè e mangiando un dolce, sognando davanti a monili straordinari.

L’atmosfera sognante del film Il favoloso mondo di Amelie è anch’essa corroborata dalla fragranza del caffè: la protagonista, Amelie appunto, lavora in un caffè di Parigi e accoglie i clienti davanti a una tazza di caffè, ascoltando le loro storie, dando sfogo alla sua galoppante fantasia.

Molto divertente anche la battuta che Miranda Priestly, ne Il diavolo veste Prada, rivolge, con un tono di voce alto e alterato, alla sua assistente Andrea (Anne Hataway) reclamando il suo caffè: “Qualcuno sa dirmi perché il mio caffè non è ancora qui? È morta per caso?“. Poche parole che spiegano quanto il caffè sia imprescindibile, soprattutto negli ambienti di lavoro più frenetici e vivaci.

Anche nel film Thor la nera bevanda è protagonista di una divertente scena in cui il dio del Tuono (interpretato da un brillante Chris Hemsworth) si ritrova in una sorta di tavola calda a sorseggiare caffè, posando poi la tazzina un po’ troppo fragorosamente e pronunciando le parole “Questa bevanda mi piace“.

Tra le pellicole più iconiche del cinema internazionale non si può non citare Quei bravi ragazzi, diretto dal grande Martin Scorsese e uscito nei cinema nel 1990: la scena clou raffigura Tommy De Vito, interpretato da un brillante Joe Pesci che, dopo aver commesso un delitto, abbandona la scena del crimine senza però prima aver parlato di “caffè da portare via“, con una esilarante nonchalance.

Molti si dicono dipendenti dalla caffeina, senza la quale non riescono ad affrontare al meglio gli impegni della giornata: potrebbero dunque definirsi Worm, ossia quelle creature aliene del film Men in black, che si mostrano infatti molto iperattive e alquanto agitate. Il motivo è infatti il loro essere dipendenti dal caffè, anche se provengono da mondi lontani.