Passato, presente e futuro della pausa caffè in italia

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Negli ultimi mesi, complice la pandemia di Covid 19 e l’aumento esponenziale dello smart working, la pausa caffè ha purtroppo subito una fortissima battuta di arresto, poiché la maggior parte delle persone ha smesso di recarsi sul luogo di lavoro ogni giorno.

Alcuni hanno vissuto questa nuova esperienza lavorativa con soddisfazione, altri invece rimpiangono con una certa malinconia il momento in cui si trovavano di fronte al distributore automatico con una bevanda calda in mano, desiderosi di fare due chiacchiere con i colleghi di ufficio.

L’auspicio è quello che si possa tornare presto tutti quanti a spingere quel bottone e, in attesa che il liquido riempia la tazzina, scambiare idee, opinioni e racconti con le altre persone in fila.

La pausa caffè è infatti un momento molto importante all’interno di un’azienda, un’occasione di socialità che consente di fare gruppo e cementare la collaborazione tra le varie componenti della società.

Vi siete mai chiesti come nasce questa tradizione e quando sono stati introdotti i primi macchinari dedicati a soddisfare la fame e la sete dei dipendenti?

Lanciamoci in questo viaggio nel passato e scopriamo tutto quello che c’è da sapere sul mondo dei distributori automatici.

La nascita della pausa caffè

Se vogliamo iniziare da un passato molto remoto, sembra incredibile pensare che le prime fonti riguardanti la pausa caffè risalgono addirittura a 2000 anni fa, quando Erone di Alessandria, un matematico greco, ideò un marchingegno che erogava acqua a pagamento, da porre all’esterno del tempio per dissetare gli avventori e nello stesso tempo finanziare le necessità del luogo sacro.

Una soluzione geniale se si pensa al meccanismo a leva che dovette progettare con i mezzi dell’epoca, creando inconsapevolmente un attrezzo che tanti secoli dopo avrebbe occupato la totalità delle piccole, medie e grandi aziende.

Facendo un grande balzo nel tempo, i veri e propri distributori automatici giunti in Italia risalgono al 1953, quando sulla scia dell’esempio americano con la Coca-Cola, si utilizzò il medesimo sistema in una città come Milano, già più all’avanguardia delle altre dal punto di vista delle novità tecnologiche.

Del 1961 è il primo oggetto di questo genere con funzionalità oleodinamica interamente realizzato nel nostro paese, che da quel momento è divenuto uno dei più grandi produttori nel mondo, con il 70% dei distributori mondiali che provengono proprio dalla Penisola.

Del 1963 è la prima vera e propria pausa caffè poiché, data l’importanza della bevanda sul territorio, si pensò immediatamente di utilizzare questa tecnologia proprio per erogare deliziose tazzine fumanti al prezzo di 50 lire.

La vera svolta giunse però 5 anni dopo, quando venne predisposta anche la possibilità di consumare snack e merendine, rendendo quel momento di stacco dalle fatiche quotidiane uno dei più appaganti dell’intera giornata.

L’idea venne subito accolta con grande favore e le vendite del settore subirono un forte incremento, complice pure il boom economico di quegli anni.

Nello stesso anno nasce quindi l’Associazione Nazionale Italiana Distributori Automatici (ANIDA), con lo scopo di regolamentare un’attività che nei 30 anni successivi divenne sempre più preponderante sul mercato italiano, fino ad arrivare agli anni 2000 quando fi introdotta una novità davvero vincente.

La possibilità di utilizzare una carta aziendale o una carta di credito per ottenere cibo e bevande fu un ulteriore passo in avanti nella capillarizzazione del prodotto, del quale nessuna azienda ha potuto più fare a meno da quel momento.

Come si evolve il mondo dei distributori automatici

Dopo aver lanciato uno sguardo curioso al passato, è il caso di capire come si sta evolvendo il mercato dei distributori automatici e quale sarà la loro conformazione futura.

Se già da adesso è possibile utilizzare il proprio smartphone per ottenere cibo e bevande, in futuro sarà possibile scansionare il prodotto e scoprirne tutti i valori nutrizionali, le proprietà e i benefici, guidando i consumatori verso un’alimentazione più consapevole e sana.

Lo scopo è quello di rendere ancora più stretta la connessione tra il macchinario e tutti i dispositivi tecnologici che siamo abituati a tenere con noi giorno e notte, così da rendere molto più comoda e agevole ogni procedura ed evitare magari la formazione di lunghe file durante quell’unico momento di svago e relax.