La qualità del caffè della macchinetta migliora sempre di più, parola di esperto!

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Scopri perché il caffè del distributore non ha più nulla da invidiare a quello del bar.

Se stai pensando di installare un distributore di caffè automatico nella tua azienda, o se invece sei un dipendente che sogna una pausa di relax davanti alla classica macchinetta distributrice in pausa pranzo, potresti essere dissuaso da una credenza comune: il caffè del distributore non sarà mai buono come quello fatto al bar.

Se tale è la tua convinzione, leggendo questo articolo potresti ricrederti, perché ormai anche i veri esperti di caffè lo assicurano: la qualità raggiunta dal caffè delle macchinette può essere paragonata a quella del bar.

I numeri della distribuzione automatica crescono sempre più

Potrà esserti utile sapere che nel solo 2019 sono stati bevuti circa 2,7 miliardi di caffè. L’aspetto interessante è che questi caffè sono stati erogati dalle macchinette.

Se consideri che ogni anno il numero totale di caffè che gli italiani consumano fuori casa è di circa il doppio, la conclusione è che un caffè su due arriva dal distributore.

Queste prime cifre dovrebbero darti l’idea di quanto il caffè della macchinetta sia sempre più apprezzato, a testimonianza del fatto che la sua qualità evidentemente è in continua crescita.

A proposito d numeri, sapevi che in Germania, che conta un numero di abitanti maggiore dell’Italia, ci sono ‘solo’ 550mila distributori automatici di caffè, mentre in Italia se ne contano più di 800mila?

Le regole del mercato sono chiare: l’offerta è proporzionata alla domanda, e se il numero dei distributori (e dei caffè erogati) sale, vuol dire che il prodotto è buono e si consuma.

La ripresa post Covid passa anche dal caffè, automatico

C’è poi un altro fattore sul quale vogliamo portare la tua attenzione.
Con il lockdown imposto in emergenza Covid, naturalmente i numeri dei caffè consumati fuori casa (per ovvi motivi) è sceso drasticamente. Si sono infatti segnalate perdite per circa il 70% del fatturato rispetto all’anno precedente.

Qui però sta anche la notizia positiva, e cioè che il consumo di caffè derivante dall’installazione di erogatori in aziende, uffici e spazi pubblici e privati, potrebbe rappresentare la chiave di volta per la ripresa economica.

Se infatti i consumatori finali e gli imprenditori conoscessero le reali qualità del caffè erogato dalle macchinette, potrebbero contribuire a creare un circolo virtuoso che si rifletterebbe sul benessere (e sul gusto) collettivo.

Ma qui arrivano le resistenze: il caffè delle macchinette può essere paragonato a quello fatto al bar?
La risposta, senza mezzi termini, è sì, e ti spieghiamo subito il perché.

Gli esperti non hanno dubbi: la qualità del caffè delle macchinette cresce sempre più

Sapevi che il ‘vending machine’, come viene definito il settore dei distributori automatici, è iniziato in Italia nel lontano 1963, e che da allora ha raggiunto un tale eccellenza che oggi il made in Italy si distingue anche in questo?

Ebbene sì, e il motivo è la qualità del caffè che viene impiegato nei distributori.
Dimentica la vecchia concezione del caffè liofilizzato, e considera che il sistema italiano viene ormai esportato in tutto il mondo.

Tra gli altri, è l’esperto di caffè nonché trainer Alessandro Galtieri a spiegarne la ragione.
Galtieri fa notare proprio come si sia quasi del tutto abbandonato il vecchio prodotto liofilizzato per sostituire il caffè di una volta con quello in grani.

Galtieri non ha dubbi, e in quanto due volte campione di caffè filtro e formatore per chi gestisce il settore dei distributori, la sua opinione è particolarmente pertinente.
Spiega anche la meccanica interna di alcune macchine, facendo notare come, quando si preme il classico bottone per l’erogazione del prodotto, solo in quel momento il caffè venga macinato, facendo quindi in modo che non perda né gusto né aroma.

Addirittura i moderni erogatori sono dotati di una struttura sottovuoto che mantiene in condizioni di non ossidazione l’intero processo di creazione della miscela, stesso discorso per le capsule.

Non solo, Galtieri sottolinea anche la diversificazione che molti modelli raggiungono, permettendo a chi seleziona il caffè di scegliere tra due miscele diverse, a seconda del gusto.
Secondo l’esperto poi, la qualità del caffè è destinata a crescere con il tempo, fino a che raggiungerà degli standard di tale eccellenza da non far rimpiangere assolutamente il classico caffè in tazzina del bar.

Chi vigila sulla qualità dei distributori?

Se quello che ti abbiamo detto finora ti ha già convinto, lascia che concludiamo questo articolo con una rassicurazione sulla certificazione della qualità.

Chi produce ed installa distributori, viene infatti rigorosamente controllato, e la qualità del suo prodotto viene certificata. Questo in definitiva tutela il consumatore finale.

Sono tre i livelli di controllo:

  • il primo è l’adeguamento al protocollo HACCP in qualità di igiene;
  • il secondo deriva dalla manutenzione periodica delle macchine;
  • il terzo deriva dalla analisi di mercato.

Allora, cosa aspetti a gustare un buon caffè dal distributore automatico?