Basta con lo spreco di cibo: la convenzione tra CONFIDA e Banco alimentare

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Il mondo della distribuzione automatica è in forte ascesa con un numero sempre maggiore di aziende pubbliche e private che decidono di ricorrere a questo mezzo per soddisfare le esigenze di dipendenti, clienti e studenti.

Pur essendo positivo per molti aspetti, l’introduzione delle vending machine ha portato ad un aumento consistente dello spreco alimentare, poiché tutto ciò che rimane invenduto ha una scadenza e, se non consumato, viene gettato via.

Per ovviare a questo problema, coniugando il discorso sociale e morale con quello economico, è stato avviato un accordo tra CONFIDA, associazione che tutela gli interessi delle aziende che operano nella filiera della distribuzione automatica e Fondazione Banco Alimentare, ONLUS italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze ridistribuendo il cibo ancora buono dandogli di nuovo valore.

Lo scopo di questa intesa è utile e nobile, cioè raccogliere in maniera organizzata gli avanzi della distribuzione automatica e donarli alle persone bisognose, seguendo un criterio territoriale e di prossimità.

Vediamo quindi di cosa si tratta e perché parliamo di un accordo vantaggioso e socialmente valido.

La soddisfazione delle parti e i risultati tangibili

Tutte le forze in causa si sono mostrate estremamente soddisfatte dell’accordo raggiunto, in quanto consente di fare un passo in avanti dal punto di vista dell’ecosostenibilità e dell’attenzione alla condizione sociale.

Il primo esperimento, eseguito dalla regione Piemonte, ha permesso di raccogliere circa 20 tonnellate di cibo, che è stato equamente distribuito sul territorio, contribuendo a colmare parte del fabbisogno periodico di ogni famiglia.

Allargando il discorso a livello nazionale, esistono delegati di CONFIDA e del Banco Alimentare in ogni regione; pertanto, la stima prevede che nei mesi successivi si potranno raggiungere donazioni da 250 tonnellate di cibo e bevande.

Può trattarsi di snack, panini confezionati, bibite energetiche oppure dolci, da destinare alle famiglie che dimostrano una soglia di povertà importante e pertanto possono godere di tale beneficio.

Cosa prevede l’accordo tra Confida e il Banco Alimentare per diminuire lo spreco di cibo

Ad essere coinvolti in questo meccanismo sono due organi che si estendono capillarmente su tutto il territorio e che contano circa 550 imprese su tutta la Penisola.

Servendosi dei propri affiliati sarà possibile raccogliere il cibo in scadenza prima che diventi deperibile, assicurando ai clienti dei distributori il top della freschezza e alle famiglie che hanno bisogno degli approvvigionamenti utili per provvedere al proprio sostentamento.

Molto importante è la fase di controllo, in quanto cibo e bevande che sono donati devono comunque rispondere ad elevati standard di qualità e rispettare le norme d’igiene di base.

La distribuzione avviene tramite gli enti locali ed è regolata in forma differente a seconda delle scelte della singola regione.

I numeri che si sono raggiunti fino a questo momento sono significativi e le previsioni future sono rosee, preventivando una svolta nel mondo della grande distribuzione automatica, che non si limita più solo a essere un valido business ma si trasforma anche in uno strumento solidale.

Perché è importante limitare lo spreco di cibo derivante dalla distribuzione automatica

Rispetto alla distribuzione tradizionale, quella automatica, è stata in passato soggetta a un controllo meno ferreo portando a molti sprechi a causa dei cibi non consumati.

Arrivare a un loro recupero prima che sia troppo tardi è importante per aiutare il tessuto sociale più bisognoso ma anche per mantenere alti gli standard qualitativi all’interno del distributore automatico.

Se infatti non viene eseguita una verifica periodica, è possibile che si acquistino cibi e bevande già scaduti, senza che ci si accorga e mettendo in pericolo la salute.

Il vantaggio è pertanto molteplice e riguarda sia il cliente finale sia una finalità nobile che è possibile perseguire tutti insieme.

Il lavoro deve essere fatto prima nel particolare, poiché ogni affiliato deve controllare con attenzione cosa tenere o donare, con cadenza periodica e in maniera metodica.

Solo successivamente ci si immette nella rete nazionale e si partecipa a un progetto che può avere davvero dei risvolti interessanti dal punto di vista del sociale e della lotta allo spreco.

Evitare che alimenti e bevande vadano perduti significa anche limitare l’inquinamento da plastica, in quanto se si produce in eccedenza saranno maggiori gli incartamenti sprecati che finiscono nel sistema dei rifiuti.

Il discorso è quindi piuttosto articolato, ma l’accordo tra Confida e Banco Alimentare costituisce un grande passo in avanti in termini di civiltà e attenzione all’impatto sociale.

Se hai deciso di installare un distributore alimentare o ti affidi a questa modalità da tempo, considera la possibilità di entrare all’interno di questo circolo virtuoso e di sfruttare i suoi vantaggi.

Potrai aumentare il tuo business e fornire un servizio a dipendenti e clienti, le famiglie più bisognose potranno invece godere di cibi e bevande che non possono acquistare in autonomia.

Si tratta di un periodo storico difficile per molte famiglie, a causa della pandemia mondiale che ha colpito tutti quanti e degli accadimenti politici presenti all’interno del nostro Paese; pertanto, perché non dare il proprio contributo per contrastare gli sprechi alimentari e aiutare i più bisognosi?